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ELISA CONTI

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Difficoltà nelle relazioni: cosa c’è che non va?

2025-01-23 15:57

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Difficoltà nelle relazioni: cosa c’è che non va?

L’essere umano è per natura un animale sociale, interessato a stringere numerose relazioni nel corso della sua vita, di tipo amicale, sentimentale, pr

L’essere umano è per natura un animale sociale, interessato a stringere numerose relazioni nel corso della sua vita, di tipo amicale, sentimentale, professionale, di aiuto, di vicinato… e così via.

 

La sfera socio-relazionale è quindi un elemento rilevante per il benessere psicologico dell’individuo, che si costituisce e si mantiene, in larga parte, grazie ai rapporti con colleghi, amici, parenti, conoscenti, clienti, partner e tutti gli altri soggetti con cui si entra in relazione.

 

Purtroppo, non sempre tutto fila per il verso giusto. Nelle relazioni interpersonali si possono innescare meccanismi psicologici, o tratti disfunzionali della personalità, che vanno a compromettere il sereno mantenimento dei rapporti.

Difficoltà di relazione e disturbi della personalità

Prima di approfondire l’argomento è bene precisare che una relazione difficile o problematica non è sempre indice di un disagio psicologico da approfondire e risolvere.

 

Anche la persona più equilibrata, risolta e consapevole può andare incontro a conflitti interpersonali, a volte persino irrisolvibili, e questo rientra perfettamente nell’ordine delle cose.

 

È necessario fare attenzione, invece, quando la difficoltà di relazione diventa sistematica, cioè quando tende a ripetersi, in maniera più o meno simile, in tutti i rapporti con gli altri individui. Questa situazione potrebbe celare la presenza di un disturbo di personalità, uno “schema” o una modalità di comportamento e di pensiero che si ripercuote negativamente sulla persona, provocando reazioni disadattive agli eventi della vita.

 

Esiste un ampio ventaglio di disturbi della personalità e ciascuno di essi si riflette in maniera precisa sulle relazioni sociali.

 

Nel corso degli anni la psicologia ha studiato le correlazioni tra questi diturbi e la difficoltà a mantenere le relazioni. Il disturbo narcisistico di personalità o il disturbo evitante di personalità sono due dei casi più emblematici, con conseguenze evidenti sulla capacità di intrattenere rapporti equilibrati, appaganti e duraturi.

 

Queste condizioni possono provocare la cosiddetta ipersensibilità al rifiuto, ovvero una disposizione di tipo cognitivo-affettiva che rende la persona particolarmente preoccupata di essere esclusa o delusa dagli altri. I rapporti vengono caricati di ansia e aspettative, i comportamenti altrui vengono fraintesi e le interazioni diventano faticose e disfunzionali.

 

Più nello specifico, i soggetti narcisistici sono perennemente concentrati su se stessi e, così, si rapportano all’altro con scarsa empatia. Sentono un bisogno eccessivo di ricevere approvazione e tendono a provare emozioni negative nel momento in cui ricevono un rifiuto, che viene percepito come un pericolo per il proprio sé sociale. I soggetti con disturbo evitante, al contrario, sono caratterizzati da scarsa autostima e dalla tendenza a sentirsi inadeguati nei contesti di gruppo. Il rifiuto che si riceve dagli altri diventa, in questo caso, un rinforzo di queste sensazioni, portando la persona a limitare al minimo i rapporti con le altre persone, per fuggire da situazioni vissute come imbarazzanti o nocive.

Non solo disturbi di personalità: conflittualità, paura dell’intimità e problemi di comunicazione

Se è vero che una evidente difficoltà a instaurare e mantenere relazioni significative è una caratteristica tipica delle persone con un disturbo di personalità, ancora più frequentemente problemi analoghi insorgono in persone che non soffrono di un vero e proprio disturbo.

 

Non capita di rado che siano singoli tratti della personalità a incidere negativamente sulle relazioni. Questo rende sicuramente più centrato il lavoro del terapeuta, che potrà risalire alle cause della difficoltà e aiutare la persona a comprendere meglio le sue dinamiche cognitive e comportamentali. Come già detto, quello delle relazioni è un ambito complesso, che può essere analizzato solo ricostruendo la storia individuale del paziente durante il percorso psicoterapeutico.

 

Alcune persone hanno, per esempio, un’elevata tendenza alla conflittualità che inevitabilmente segna i rapporti, specialmente quelli lavorativi o di coppia. Molto spesso le cause sono da ricercare in una difficoltà a comunicare e gestire le proprie emozioni, frequente in coloro che non hanno sviluppato un’educazione emotiva adeguata.

 

In altri casi si riscontra quella che viene comunemente chiamata paura dell’intimità, che genera una situazione conflittuale all’interno della stessa persona: da una parte c’è la spinta ad avvicinarsi all’altro, in virtù di un sentimento, di un’attrazione o di una curiosità, ma dall’altra parte c’è una spinta uguale e contraria ad allontanarsene, per evitare di essere feriti o di rimanere imbrigliati in una dipendenza affettiva. In questo caso l’origine del problema potrebbe risiedere in una elaborazione scorretta o incompleta della fine di una relazione precedente, oppure nella riproposizione di pattern affettivi disfunzionali che implicano una scarsa indipendenza e autonomia personale.

Stare bene con se stessi per stare bene con gli altri

Quelli appena citati sono solo degli esempi. I fattori scatenanti di una difficoltà nelle relazioni possono essere tantissimi, più manifesti o latenti e fortemente legati al vissuto e al carattere del singolo. Ripercorrere la propria storia di vita con il supporto di un terapeuta qualificato permette di risalire alle cause di determinati comportamenti, di guardare alle esperienze pregresse sotto una luce diversa e di affrontare il futuro con una nuova prospettiva.

 

È inevitabile che fattori come l’educazione familiare, le delusioni passate, i tradimenti e i fallimenti nelle relazioni vadano a influenzare il modo in cui ci si pone nei confronti delle altre persone. Tuttavia, è altrettanto importante comprendere che nessuna di queste difficoltà è irreversibile e che dietro ognuna di esse si cela un bisogno che può trasformarsi, con il giusto approccio, in un’occasione di crescita personale, verso un sé migliore. Quella che può sembrare una banalità è infine una delle costanti più vere della psicologia: bisogna raggiungere uno stato di benessere personale per potere stare bene con gli altri e instaurare delle relazioni soddisfacenti.


Sono Elisa Conti, psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicosomatico e terapeuta EMDR. Se hai bisogno di un supporto per superare le tue difficoltà nelle relazioni interpersonali puoi contattarmi tramite il modulo che trovi su questa pagina.

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